Qualcuno si vuole sostituire ai Caf per fare affari e far pagare di più i cittadini. La nostra gestione è trasparente.
“La campagna mediatica che qualche mezzo di informazione vuole condurre contro i Caf è solo strumentale perché nasconde la volontà di affidare a società private per fare affari le attività svolte oggi dai Caf ed aumentare così i costi per i cittadini”. Lo sottolinea in una nota Valeriano Canepari, Presidente della Consulta dei Caf. “In Italia i Caf attualmente autorizzati ad operare con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate sono 80. Contrariamente a quanto comunemente si pensa e viene sempre rappresentato, i Caf non sono solo sindacali: Cgil, Cisl e Uil e gli altri sindacati gestiscono circa il 45% della attività, la restante quota è ripartita fra Caf dell’associazionismo, dei professionisti (commercialisti e consulenti del lavoro), delle associazioni di impresa, del sindacalismo autonomo, di realtà varie. Ogni anno agli uffici dei Caf si rivolgono e trovano aiuto non meno di 26.000.000 milioni di cittadini. I Caf, per la quantità di contatti e per la natura dei soggetti che li hanno costituiti, non svolgono solamente un ruolo tecnico-professionale, ma anche e soprattutto di assistenza ai cittadini nel rapporto con le diverse problematiche fiscali, contribuendo a garantire, nell’ambito della fiscalità del mondo del lavoro dipendente e pensionati, che rappresenta larga parte del gettito fiscale del Paese, una elevata correttezza e legalità fiscale per nulla paragonabile ad altre realtà economiche e sociali del nostro Paese. Sono quindi un elemento prezioso per l’attività che svolgono per la Pubblica amministrazione, un punto di attenzione e di facilitazione su temi come le tasse ed il pagamento dei servizi pubblici nazionali e locali, tanto più delicati in una fase di crisi economica e sociale come quella che stiamo attraversando. Anche in occasione dell’entrata in vigore dell’Imu, i Caf hanno dato un contributo qualificato all’avvio dell’imposta, evidenziandone le criticità gestionali ed indicando la soluzione per risolvere i problemi più immediati che è poi stata adottata. Vogliamo ricordare l’impegno ad operare in una situazione di difficoltà normativa ed organizzativa quale si è determinata per il pagamento della seconda rata Imu per le seconde case e per il pagamento della Mini Imu. Senza di noi il caos per contribuenti e P.A sarebbe stato totale. I contribuenti che si rivolgono al Caf sono, nei fatti, oggetto di un primo controllo "fiscale" da parte dell'operatore che procede a una verifica della conformità della documentazione presentata ed esclude tutte le richieste di detrazioni e deduzioni non in regola, con un effetto immediato sull'evasione fiscale. I Caf hanno una estesa rete di sedi e sportelli presenti capillarmente sul territorio nazionale in grado di assistere anche in tempi brevi della campagna fiscale un grande numero di cittadini. Si tratta di sedi aperte l’intero arco dell’anno ed altre nel periodo dell’attività fiscale (almeno 12.000 sedi). I nostri bilanci sono certificati da società esterne e sono visionabili on line o nelle sedi istitituzionali preposte. La nostra gestione è trasparente e non abbiamo nulla da nascondere. Per lo svolgimento della loro attività, i Caf si avvalgono complessivamente di oltre 6.000 dipendenti assunti a tempo indeterminato. In un momento di difficoltà economica ed occupazionale come questa, i Caf rappresentano una occasione di reddito per migliaia di giovani ragazzi e ragazze ed un primo approccio con il mondo del lavoro. Evidentemente c’è qualcuno a cui tutto questo dispiace o fa gola”.
© Riproduzione riservata - 11 Marzo 2014